Siamo molto preoccupati da quanto emerso nell’assemblea pubblica organizzata sabato u.s. dai Comitati Spezzini e Italia Nostra sulla situazione relativa all’andamento della raccolta differenziata nella nostra provincia e sui rischi relativi al possibile insuccesso del “porta a porta” avviato nei quartieri del levante dall’amministrazione comunale.
Da quanto mostrato nei reportage di Corrado Cucciniello, responsabile della nota associazione spezzina, si evince che la popolazione coinvolta nell’iniziativa ( primo passo dopo il disdicevole ritardo rispetto ad altri comuni verso l’unica forma di raccolta che possa avvicinarci ad un target accettabile verso quel 65% che dovremmo realizzare entro il 2012 ) non ha recepito in modo sufficiente l’importanza e le modalità per la differenziazione dei rifiuti solidi urbani: nei cassonetti posti ai piedi dei vari edifici c’è soprattutto tanta confusione e spesso….tanto menefreghismo!
Sui motivi di tale situazione bisogna sottolineare innanzitutto le responsabilità dell’amministrazione pubblica ascrivibili sia a evidenti difetti di comunicazione e coinvolgimento dei cittadini interessati sia in quanto non ha provveduto sinora a garantire nè la tracciabilità delle singole raccolte ( unica garanzia per risalire e responsabilizzare amministrativamente l’utente e per verificare quantitativamente l’esito della campagna) né quella contribuzione tariffaria che darebbe un importante incentivo economico a chi differenzia in modo corretto (abbassando gli oneri rispetto alla TIA vigente). Finisce per essere addirittura paradossale leggere il giorno dopo sui giornali che una riduzione della tassa (che subirà complessivamente un aumento intorno al 3% nel 2011) è prevista invece solo per chi conferisce materiale differenziato alle isole ecologiche (Stagnoni e Piramide di Via Fieschi), insomma solo per quei 4 ambientalisti cocciuti che già lo fanno.
E’ inoltre evidente che la raccolta “porta a porta” va proposta e spinta dal comune capoluogo quanto prima a tutti i comuni della provincia che ancora non hanno provveduto. Abbiamo notizia che ciò è già stato recepito ed è prossimo un’incontro con varie amministrazioni comunali. Provvederemo a partecipare e portare il nostro contributo a tale iniziativa.
Per quanto riguarda l’impegno che ogni comitato o associazione si possono prendere è quanto mai chiaro comunque che il senso civico e la responsabilità che devono essere assunti dai singoli cittadini vanno stimolati in tutti i modi, anche perché se non aumenterà a breve la quantità di materiale post consumo (rifiuti) che con oneri assurdi viene avviata in discarica e incenerita fuori provincia, corriamo seriamente il rischio che prevalgano le pressanti spinte a che tali materiali finiscano per essere bruciati come tali in un inceneritore locale o, come CDR, nella centrale Enel della città. Ricordiamo che ciò comporterebbe un aumento certo dell’emissione di sostanze tossiche e cancerogene con una ulteriore e pesante ricaduta sulla nostra salute.
Bisogna insomma far capire alla gente che non sviluppare il “porta a porta”,oltre a farci restare i “somari” d’Europa (che ci tasserà ulteriormente), ci farà sicuramente “ammalare di più” e che comunque, fino ad oggi, continua a far ammalare di più altre persone, da qualche altra parte in Italia.
Per questi motivi L’Associazione dei Medici per l’Ambiente, oltre a stimolare ulteriormente l’amministrazione pubblica a che provveda a correggere le lacune descritte, vuole invitare ogni collega che svolge attività di medicina generale e pediatrica sul territorio ( ma anche tutti gli specialisti ospedalieri e non che contattano ogni giorno centinaia di cittadini) a sensibilizzare e stimolare a tal fine i propri interlocutori.
A tale scopo si richiede un interessamento ed un’iniziativa concreta da parte dell’Ordine dei Medici Provinciale, si propone a questi l’approvazione di locandina e brochure promozionali da inviare a tutti gli iscritti e la possibilità di allestire un incontro informativo con i colleghi.
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