Anche alla luce dei recenti disagi subiti dalla popolazione del centro storico relativi alla raccolta dei rifiuti con il sistema dei porter mobili e delle conseguenti polemiche, apparse anche sui giornali, l’Associazione dei medici per l’Ambiente
(ISDE Italia, presidente provinciale dr. Marco Rivieri) intende ribadire la propria posizione circa la necessità di favorire il massimo impegno sia da parte degli amministratori che della popolazione sull’attuazione del progetto di raccolta differenziata “porta a porta”. A parte la ovvia solidarietà e condivisione dei lamenti dei cittadini sulla mancanza di un adeguato servizio in occasione delle misure adottate nel centro cittadino, che nulla hanno a che fare con la raccolta ”porta a porta”, si intende comunque sottolineare l’assoluta esigenza di procedere ed incentivare il programma di raccolta differenziata appena avviato dal Comune. Tale scelta, oltre che rispondere ad un obbligatorio tentativo di rispetto della normativa europea, nei tempi prospettati dalla stessa, corrisponde anche ad una esigenza di precauzione circa i rischi per la salute che potrebbero derivare da ostacoli e fallimenti nella realizzazione della stessa.
In questo momento riteniamo allora oltremodo dannose informazioni che possano confondere dal punto di vista tecnico e scientifico.
In termini generali e come dimostrato da molteplici esperienze comunali e provinciali va detto che il sistema “porta a porta” con separazione secco/umido è l’unico che si è dimostrato capace di raggiungere obbiettivi adeguati in tema di riduzione dei rifiuti da smaltire, capacità di garantire il riciclo ed il riuso dei materiali ( altro caposaldo delle indicazioni normative ambientali), riduzione dei costi a medio e lungo termine, garanzia e aumento dell’occupazione, maggior possibilità di controllo tramite la tracciabilità del prodotto, riduzione degli oneri per la popolazione (tramite la spinta attraverso tariffazione puntuale). Ci auguriamo che su tutte queste attese e possibilità l’amministrazione intenda confrontarsi.
La raccolta differenziata “porta a porta” va comunque intesa come un’attività di pubblico interesse ed un “bene comune”!
Nella nostra provincia va però assolutamente messo in primo piano il fatto che, per le precarietà della situazione economica di ACAM e delle lacune gestionali che hanno governato il problema dei rifiuti sino ad oggi, se si dovesse fallire in tale scelta si correrebbe il serio pericolo di veder pilotata la chiusura del ciclo dei rifiuti verso una scelta di incenerimento degli stessi o di loro derivati (CDR) , da alcuni più volte prospettata nei bruciatori della centrale ENEL. Abbiamo già in passato dimostrato e comunicato come questa opzione sarebbe una sicura fonte di immissione di inquinanti cancerogeni e lesivi della salute,in una città già fortemente colpita dalle patologie ambiente correlate, su un raggio di contaminazione che coinvolgerebbe, oltre alla città stessa, diversi comuni limitrofi.
E’ chiaro che questa battaglia si può vincere con una migliore informazione e garanzia di servizio da parte dell’amministrazione ( in questa fase transitoria che prevede l’uso dei porter nel centrocittà è auspicabile ad esempio un’ampliamento del numero e dei tempi di raccolta). Sicuramente centrale sarà pure l’uso che si farà degli impianti esistenti. Certamente anche le abitudini di noi utenti e quelle delle attività commerciali dovranno essere riviste.
Restando a disposizione per qualsivoglia documentazione o confronto su quanto affermato e per una collaborazione attiva con qualsiasi categoria intenda avvalersi del ruolo del medico, come garante dei valori e dei criteri prioritari per la difesa della salute e della qualità della vita, ci auguriamo che tutti (cittadini, professionisti, amministratori, media) siano in grado di capire la gravità e l’importanza di quanto, in questo momento, può orientare gli stati d’animo degli utenti, degli amministratori ed altri in un senso o nell’altro. Ognuno è necessario che si confronti con le responsabilità di quello che c’è in gioco e che può accadere.
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